venerdì 16 gennaio 2015

Il lametino pentiti

Foto, immagini e annunci di lavoro. Dall’altra parte della barricata sono passati, quindi, anche altri elementi di spicco delle diverse consorterie criminali lametine come ad esempio Gennaro Pulice, ritenuto vicino alla cosca Iannazzo-Daponte-Cannizzarro, che con le sue dichiarazioni ha fatto luce su un bel pò di omicidi che hanno insanguinato il Lametino. Lamezia città dei pentiti ,. Ales­sia Truz­zo­lil­lo Corrieredellacalabria.


LAMEZIA TERME – Quan­do lavo­ra­va al ser­vi­zio del­la cosca Can­niz­za­ro – par.

Centosettantasei pentiti , di cui dieci donne e undici soggetti di origine straniera. Due commenti sospetti, di cui uno contenente delle vere e proprie minacce, sono stati lasciati nelle scorse ore a due articoli pubblicati da Il Quotidiano Web riguardanti i recenti atti intimidatori perpetrati nei confronti di collaboratori di giustizia del Lametino in particolare attraverso l’esplosione di due bombe che hanno distrutto due. Secondo Andrea Mantella, i Daponte di Sambiase sarebbero stati “da sempre vicini alla cosca Iannazzo”, la consorteria storica del Lametino ritenuta la più potente e quella più legata ai clan vibonesi ed in particolare ai Mancuso di Limbadi e Nicotera. Ogni volta Francesco Vasile riceveva dal boss lametino Giuseppe Giampà una ricompensa di 3. Ma il suo capo dopo l’arresto s’è pentito in settembre e l’accusa d’essere stato il suo braccio armato non solo tra i più fidati ma soprattutto tra quelli che non sbagliano un colpo. VIDEO - Operazione Pit Stop, arresti nel Lametino.


Otto condanne e un’assoluzione sono state sentenziate nell’ambito del processo stralcio sui collaboratori di giustizia, il cui filone principale è stato già.

Il riscontro consiste, dunque, in altri elementi indiziari di prova. Ove tali elementi, però, siano delle dichiarazioni rilasciate da altri pentiti , affinchè possano assurgere al rango di prova piena, sarà necessario che le stesse siano tutte de visu o de auditu e non già de relato. Un dato, quest’ultimo, che dimostra come nelle competizioni elettorali sia esse amministrative che politiche, non è stata solo la cosca Giampà a sostenere i candidati, ma anche altre famiglie presenti sul territorio lametino. Sono internazionali i pentiti che stanno collaborando con la giustizia lametina.


Soltanto ieri la notizia delle rivelazioni di un’ucraina di anni, Natalia Gordiichuk, oggi quella che a riferire importanti retroscena della cosca Iannazzo è un collaboratore di giustizia rumeno. Un altro pentito eccellente che accusa uno dei killer di Fiamingo, in questo caso Antonio Prenesti, è Giuseppe Giampà, figlio dello storico capomafia lametino Francesco Giampà detto “Il professore”. E’ la volta dell’istituto tecnico economico Valentino De Fazio, dopo il primo appuntamento al liceo scientifico “Galilei”.


Il ruolo di fornitore di armi dei Bonavota viene affibbiato ad Antonio Serratore. Un giorno - ha raccontato il collaboratore alla Dda - venne nella mia azienda e mi chiese se avessi visto i gingilli. Inchieste, opinioni, foto, video e discussioni della community. Effetto domino”: è questo il titolo della puntata della trasmissione “Commissari – Sulle tracce del male” in onda su Rai andato in onda sabato in seconda serata. All’inchiesta della Dda, che vede coinvolto anche un terzo agente per il quale non si é proceduto all’arresto perché, nel frattempo, é andato in pensione e non può, quindi, reiterare i reati che gli vengono contestati, hanno collaborato nove pentiti di ‘ndrangheta.


E questo il risultato raggiunto dalle Dda di Reggio Calabria e di Roma con. Un dato confermato anche dal pentito Antonio Femia, che agli inquirenti ha. Pagliuso era anche l’avvocato di Franco Perri, l’imprenditore lametino a capo del più grande centro commerciale della Calabria, “I Due Mari”.


La Guardia di Finanza nei mesi scorsi aveva sequestrato all’imprenditore tutti i beni, qualcosa come 5milioni di euro, in parte poi restituiti.

Accertati numerosi episodi estorsivi a carico di imprenditori e anche l’accordo tra la cosca Iannazzo e quella Giampà per la spartizione dei proventi del racket. In manette è finito anche Franco Perri, noto imprenditore, tra i proprietari di un grande centro commerciale lametino. La rintracciamo in Germania.


Mio marito - oggi ex marito - chiese a Sante un lavoro. Ci ha lavorato per poco, poi siamo stati trasferiti. Gli alloggi per i pentiti sono sempre gli stessi.


Ad Aosta ci diedero una casa in piazza Chanoux. Sono le parole di Antonella Pagliuso sorella del penalista lametino ucciso a colpi di pistola nel vialetto della sua. La testata web del Corriere della Calabria è un mezzo di informazione per gli utenti calabresi con un flusso di aggiornamenti costanti ed esclusive. Un’intercettazione per raccontare la verità sul rapimento di Alessandra Sgarella, uno dei più oscuri nella drammatica epoca dei sequestri di persona.


Nicolino” Grande Aracri non era uno qualsiasi.

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